Memoria di un Presente
Autore: Francesco Bruni
E nell’antro più remoto di un cuore cavernoso,
dove sorge e si perde chi osa cercare,
parola muta e mutante tra le rovine silenti,
sferzando la ruvida pietra,
destava il sonnacchioso abitante dal riposo sepolcrale.
Un adagio di pace affiorava alla memoria il nome dell’eterno,
un canto allo sconfitto per la sua ultima vittoria.
È divelta la pietra dell’iniquo assassinio!
Ed ora, nulla più si nasconde.
Un sospiro,
schiude al roseo tepore dell’alba,
il torpido dormiente.
Mai una parola fu più impudente di quella!
Beffarda, ingannando la morte apparente estingueva il funebre cordoglio,
e come fatuo eco,
nella valle dell’abisso ripetendosi
rivestiva di luminosa speranza il nudo abitante!
Lo sconcerto assale il sepolcrale uditore,
vibrano ora d’orante risacca le sfigurate vestigia del fallimento passato,
ed un cuore, nuovamente abitato,
s’ardisce di sorridere al suo destino.
E a Dio, abbassandosi si eleva,
un cuore sanato da una ferita,
squarciando il simulacro del cielo, accarezzato da una tenera brezza
respira della sua parola.
E non fui più solo.