Ama e dona la vita
D’improvviso venni alla luce
e come d’incanto con un vagito vincendo lo sforzo del primo respiro mi ritrovai nel divino infinito della breve vita che ognuno conduce.
Nella vuota memoria si perde ogni sospiro dei primi attimi di una vita precoce, ancora innocente e senza timori priva di ogni domanda feroce,
io senza ricordi comunque la ammiro.
Ora conosco coi primi amori l’ultima infante, la prima donna, grandi domande compaiono ora
son come un tempio senza colonna con sciocche certezze e dubbi impostori.
Già temo di esser dove mai fui prima d’ora nel mezzo del dedalo delle grandi occasioni dinanzi al quale la vita ti porta,
dovrò sceglier chi esser tra le mille pressioni del fato che poi chi sbaglia divora.
Mi vedo poi in una vita di sorta, vedo in famiglia dei figli felici nel vero amore e in tranquillità crescono sani con salde radici sotto le cure di una madre accorta.
Camminerò poi verso l’ultima età, camminerò poi verso gli ultimi passi seguito dall’ombra di ciò che fu, ripensando all’amore che voleva che amassi, con candida fede in ciò che verrà.
D’improvviso infine nulla più, dormo sereno, quasi sfinito, abbandonandomi all’ultimo sospiro ammiro in un punto il divino infinito tra le stelle lucenti, nel cielo più blu.
Autore: Maria Teresa Muslic Raiti