Il mio muro di Berlino
La vita è tutta un salto: è un continuo muoversi tra ostacoli imprevisti, che si innalzano come muri davanti a noi quando proprio non ce lo aspettiamo. Tra questi ostacoli c’è l’amore.
L’amore è il salto dei salti, la difficoltà elevata al quadrato. E’ senza dubbio un sentimento bellissimo, che presenta però i suoi ostacoli… e non c’è cosa peggiore della timidezza in amore, quella timidezza che mi blocca e che mi impedisce di essere me stessa quando ci sei tu.
Devo ammetterlo: tu mi trasformi ogni volta che ti vedo, quando vedo quegli occhi languidi e luminosi che mi hanno rapito il cuore per l’intensità che trasmettono, quegli occhi così vivi, pregni di vita. Occhi densi di sensazioni, occhi infiammati dalla felicità… vorrei poter essere io la tua felicità, quella che fa risplendere le tenebre dei tuoi capelli.
Vorrei, ma mi rendo conto che è impossibile, proprio perché la timidezza è il mio peggior nemico. Perché io non riesco a vederlo, ma percepisco che tra di noi c’è un muro insormontabile che non sono in grado di abbattere: sono io stessa il suo costruttore.
Io, con le mie stesse mani, lascio che la timidezza si impadronisca dei miei sentimenti e li scaraventi il più lontano possibile: è una guerra insensata che ha come campo di battaglia il mio cuore. Una vera e propria disfatta: forse sarebbe meglio tentare la ritirata, come nelle guerre vere, perché la timidezza è il mio muro di Berlino, quello che mai abbatterò.
Ma io voglio provarci, anzi, devo riuscirci. Perché anche il muro di Berlino è stato abbattuto, perché l’amore non è un ostacolo nella vita o il salto dei salti o la difficoltà elevata al quadrato: l’amore è la nostra essenza, la sostanza con cui siamo stati plasmati. Perché se mi lascio dominare dalla timidezza non potrò mai avere te, te che come un
fulmine a ciel sereno sei piombato nella mia vita e l’hai presa per mano ancor prima di mostrarmi la tua.
Non voglio più essere timida, perché tu sei il mio soffio vitale. Tu sei quella forza che bilancia il mio universo e annulla tutte le forze contrarie: emani gioia e serenità e fai risplendere i miei occhi anche solo guardandomi. Ti vedo ovunque, ti sento ovunque, come la brezza dei primi giorni d’autunno che mi sfiora delicatamente e poi scompare. Ecco, la mia timidezza ti rende sfuggente e ancora più affascinante ai miei occhi.
Mi rendo conto che non posso lasciarti andare, non questa volta. Anche se sono timida, adesso sono disposta ad aprirti il mio cuore perché c’è qualcosa in te che mi ha colpito e che mi ha acceso. Tu vali la pena di essere conosciuto, esplorato nel profondo della tua anima. Mi sento pronta a dirti tutto di me, senza scrupoli né peli sulla lingua, spogliandomi
di ogni maschera e facciata, per mostrarti la vera me, quella che in pochi conoscono, forse nessuno, forse nemmeno io stessa.
Devo solo trovare il coraggio per compiere questo salto e superare la difficoltà al quadrato. Devo solo trovare la forza per abbattere questo muro e venire da te.
Perché è vero, la timidezza è il mio muro di Berlino, ma so che un giorno lo abbatterò.
Tema: Affettività e corporeità
Autore: Benedetta Batini
Cod. 47